Cosa sto imparando vivendo la Rete (I)

Da circa tre mesi sto portando avanti un esperimento che ho iniziato un po’ per gioco, un po’ per emulazione e un po’ per curiosità.

Ho deciso di testare i vari canali attraverso cui è possibile aumentare la propria visibilità e rendere proficua la presenza sul web.
Non sapendo da dove cominciare, ho preso spunto da alcuni professionisti che seguo tramite WordPress, Facebook e Twitter. Mi sono permessa di seguire per qualche settimana i loro aggiornamenti e il loro modo di interagire con colleghi, amici e followers.

✎ La prima cosa chiara ed evidente è la costanza. Occorre essere attivi nel vero senso della parola. Ogni giorno, la propria presenza va confermata condividendo articoli, immagini, foto, citazioni, chiacchierando con chi è interessato al tuo lavoro ed esprimendo le proprie idee in tutti i modi possibili.
✎ Infatti, un importante fattore è l’interazione con gli altri utenti. Tutte le persone che ti seguono (ed anche quelle che capitano casualmente nelle tue pagine) sono ugualmente fondamentali per la creazione di una rete di contatti efficiente ed attiva (oltre che reattiva). Il ruolo cruciale è sempre il tuo, perché sta a te interagire e conversare con gli altri iscritti in modo da riuscire ad allacciare rapporti, trovare persone che abbiano i tuoi stessi interessi o che siano capaci di aprire le tue conoscenze verso nuovi orizzonti.
✎ A ciò fa seguito l’importanza della condivisione. È davvero importante imparare a parlare con gli altri senza paura, riuscire ad uscire dal proprio guscio e condividere con gli altri le esperienze pregresse, sia belle che brutte. Il nostro piccolo bagaglio ci ha resi i professionisti che siamo oggi e questo potrebbe essere d’aiuto ad altri, così come l’esperienza di chi lavora da più anni in un settore potrebbe essere d’aiuto per noi.
✎ E qui si collega l’ultimo punto fondamentale, cioè la necessità di essere catchy a 360°, Non c’è nulla di più vero e importante dell’essere completamente se stessi. Infatti, la chiave per aprire tutte le porte della Rete è utilizzare la propria personalità mettendo in risalto i propri punti di forza, gli interessi e le conoscenze. Attraverso i post scritti nei blog, oppure i 160 caratteri di cui sono composti i tweet, possiamo realmente diversificarci dagli altri creando un nostro codice, condivisibile, che ci aiuti ad uscire dall’anonimato e, allo stesso tempo, renderci interessanti verso i nostri lettori.

Nel flusso continuo di informazioni che attraversa il web e si getta senza argini tra le righe dei social media, emerge chi riesce a veicolare un messaggio facilmente accessibile ed al tempo stesso creativo – cercando, però, di non sfociare in esagerazioni o mancanza di professionalità. Perciò, quando si scrive per la Rete, occorre fornire dati e tesi opportunamente corredati da immagini e testi semplici ma esaustivi, utilizzando strategie innovative e fresche. Inoltre, quando si scrive un articolo da pubblicare nel proprio blog, la scelta delle parole chiave è fondamentale in quanto aiutano la ricerca dei post ed anche l’individuazione dei principali punti trattati. Lo stesso discorso vale per i social network, dove le stesse key words sono equiparabili agli hashtags.

Seguendo queste prime semplici considerazioni, ho pensato di iniziare a condividere nel mio blog le ecards create per smorzare un po’ lo stress lavorativo, citazioni e articoli scritti di mio pugno. Purtroppo, finora, ho pubblicato un solo articolo completo. Mi è capitato di incorrere nello smarrimento di una scrittrice che si ritrova in una piazza affollata e non sa più dove guardare e chi ascoltare.

Ciò è sicuramente dovuto all’inesperienza e alla mancanza di organizzazione. Hai delle idee, sapresti anche che contenuti sviluppare e come svilupparli, ma ti sembra sempre di non avere il tempo necessario. Le settimane passano e le tue bozze restano là, salvate e destinate a non vedere mai il punto finale ed il fatidico click sul tasto “Pubblica”. Nonostante questo, non demordo. Continuerò a pianificare e cercare di scrivere altri post come quello di oggi. In fondo, ho tantissimo da imparare e l’unico modo che conosco per migliorare è sperimentare. Se non dai sfogo alla tua creatività buttandoti nella mischia, non saprai mai cosa puoi e non puoi fare. 🙂

Una cosa che ho sicuramente imparato, e che a parer mio è assolutamente da evitare, consiste nel reblogging selvaggio.
Questa tecnica somiglia ad un retweet o uno share su facebook, ma permette di copiare ed incollare gli articoli altrui nel proprio blog (o sito). Purtroppo, seppur appropriatamente citati e forniti di tutti i riferimenti che rimandano all’autore originale, non possono sostituire un bel post scritto con impegno di proprio pugno. L’ho sperimentata per un po’, ma anche se accompagnato da qualche commento sporadico come introduzione all’articolo da condividere, oppure da un’emoticon e una frase per non sembrare maleducati nel riprendere testualmente il lavoro di altri, non è assolutamente utile e tanto meno professionale. Assolutamente da evitare.

Se un articolo è particolarmente interessante o ci ha colpito in qualche modo, le modalità di utilizzo di quel pezzo possono essere molteplici e diverse, a seconda di cosa pensiamo di farne. Se vogliamo, possiamo condividerlo attraverso i social network che sono più immediati e permettono di avere l’informazione a disposizione in tempo reale e possono essere opportunamente taggati per dare visibilità anche a chi l’ha scritto e, anche a chi l’ha condiviso prima di noi.

Per i social network che sto sperimentando in questo momento, occorre tenere presente alcuni accorgimenti:

TWITTER: Twitter è una piattaforma veloce, la TL (ndt: tweet line / time line) si aggiorna continuamente e i nostri followers (seguaci) non vivono costantemente con la pagina aperta o con il cellulare piantato su un solo social, perciò, occorre postare in maniera mirata in determinati orari ed essere concisi. Per fare ciò siamo facilitati dagli hashtag, cioè quelle parole che vengono precedute dal # (cancelletto) e che servono per indicizzare tutti i cinguettii relativi ad uno stesso argomento. Utilizzandoli, chi è interessato a determinati argomenti, cercherà gli hashtag più comuni di riferimento e troverà anche l’articolo che vogliamo condividere (se corredato di quell’hashtag).

FACEBOOK: Facebook è una piattaforma dove gli utenti sono tutti interconnessi sia per essere informati sugli ultimi fatti, sia per scambiare opinioni e fare un break mentre si sta lavorando. I post su facebook sono più argomentativi. E’ importante dare informazioni abbastanza dettagliate su ciò che si sta per pubblicare, ma al tempo stesso bisogna incuriosire il lettore. Le immagini sono molto importanti, perché attirano l’attenzione di chi sta leggendo. Il fatto di avere la possibilità di commentare “a vista”, aiuta l’interazione e anche nei commenti si possono inserire ulteriori informazioni che invoglino il lettore ad iniziare o continuare un’eventuale conversazione.

Se ciò a cui si punta è la diffusione di contenuti per immagini, possiamo usufruire di altri canali come Instagram e Pinterest.

INSTAGRAM: è una grande piazza dove ognuno condivide in maniera visuale le proprie idee. E’ importante scegliere il giusto soggetto da ritrarre e da condividere con gli altri igers (ndt: le persone che pubblicano su Instagram, anche detti Instagramers) ed accompagnarlo con una descrizione accattivante che invogli l’utente a “cuorare” (ndt: l’equivalente del “mi piace” di facebook) l’immagine o commentarla. Inoltre, è fondamentale utilizzare i giusti hashtag, perché anche qui – come accade per twitter – le foto vengono indicizzate in base alla parola che viene scelta per effettuare la ricerca delle immagini.

PINTEREST: Pinterest è un social network molto particolare, che permette di seguire le bacheche di immagini create da ogni utente. E’ un sistema molto semplice e snello mediante il quale si possono creare piccole (o grandi) collezioni di immagini suddivise per categorie o settori. Qui il termine da usare è “pin”, cioè la puntina che viene spesso utilizzata per fissare un pezzo di carta o un qualsiasi documento o foto su una bacheca (ndt: ricordate le bacheche in sughero nelle vostre scuole?). Ogni pin equivale ad un’immagine che viene inglobata nella propria bacheca. E’ possibile anche qui “cuorare” per mostrare gradimento verso le immagini postate dagli altri utenti.

Per avere un’idea degli orari ideali in cui diffondere i propri post, potete fare riferimento all’infografica qui sotto. Ho tradotto ed adattato alcuni dati che ho trovato girovagando per la rete. (NB: è la mia prima infografica, mi scuso con chi la troverà un po’ grezza, ma sto ancora sperimentando e sono stata già fortunata, perché c’è lo zampino di mia sorella, che mi ha dato una mano ad organizzare le idee. 🙂 )

 

Quando postare sui Social Media
Quando postare sui Social Media

Lasciatemi pure i vostri commenti se volete. Sarò felice di ascoltare suggerimenti, critiche e scambiare opinioni a proposito di social media e scrittura di post. Grazie! 🙂

#translatorsgonnatranslate
#perlediunatraduttrice
#keepgoing

Quote of the Day.

QOTD:

 

Translartisan
by Translartisan

Have a good weekend everyone!

Get inspired!

🙂

Repost: Cómo trabajar desde casa sin volverse loco (by Isabel Garzo)

 La guida perfetta per chi lavora da casa (come me!).

Riposto l’articolo segnalato da “Las 1001 traducciones“.

Cómo trabajar desde casa sin volverse loco

La euforia inicial ante las ventajas de tener la oficina en casa (libertad de horarios, comodidad…) deja paso, a menudo, a la decepción tras el descubrimiento de las desventajas: soledad, falta de concentración, monotonía… Te enseñamos cómo manejarlas.

Fotos de Marc Samsom

Licencia CC by 2.0.

5330967929_5b56a6c803_b

Tags:

Trabajar desde casa es, para algunos, la solución perfecta (por ejemplo, para conciliar la vida laboral y familiar o para llevar a cabo varios proyectos de forma simultánea) y, para otros, un resultado involuntario de su búsqueda de empleo o una situación temporal.

Es innegable que ser productivo en casa tiene algunas dificultades añadidas con respecto a serlo en una oficina. Ese es el motivo de que muchos estudiantes llenen las bibliotecas antes de las pruebas de Selectividad y durante sus cursos académicos: en casa no se concentran igual.

En casi todos los casos, la euforia inicial ante las ventajas de esa situación (libertad de horarios, comodidad, ahorro del tiempo empleado en desplazamientos, etc) se ve rebajada por el descubrimiento de las desventajas: falta de concentración, interrupciones, monotonía, carencia de contacto con otras personas, necesidad de un cambio de aires…

Hay algunos trucos para que trabajar desde casa sea más llevadero, tanto si eres de los que tienen intención de mantener esa situación en el tiempo como si eres una víctima pasajera de las circunstancias. Estos consejos sirven para ser más productivo pero, sobre todo, más feliz mientras se trabaja en casa; y pueden valer también, por ejemplo, para quien esté buscando empleo, escribiendo un libro o gestando un proyecto empresarial.

1. Distingue los espacios en casa

Si tienes una mesa alta para el ordenador, intenta no trabajar desde la cama o el sofá. De lo contrario, tu casa al completo se convertirá en tu oficina y no tendrás dentro de la misma ningún rincón para desconectar. Distinguir el espacio de trabajo es crucial para ser más productivo y aprovechar más tu tiempo de descanso. Si no, el trabajo se convierte en un compañero de piso detestable que no respeta tu privacidad. Y recuerda que, en el rincón que conviertas en tu «oficina», debes estar cómodo, pero no demasiado, si no quieres «apalancarte».

CC by 2.0 (Author: gibsonsgolfer)

CC by 2.0 (Author: gibsonsgolfer)

2. Procura salir de casa y ver personas ajenas al trabajo también entre semana

Es una de las desventajas en la que coinciden casi todas las personas que trabajan desde casa: el desgaste que supone seguir en pijama a las 16:00 h, no oír otra voz humana en las primeras ocho horas del día, no acicalarse para una reunión… Si eres de los que se sienten mal por pasar tantas horas solitarias en casa, trata de cerrar citas con amigos o familiares también entre semana. Aprovecha para ello la hora de la comida, las últimas horas de la tarde… Tu mente te agradecerá un cambio de aires. También es útil comprometerte con alguna actividad que te obligue a salir de casa con regularidad (un curso, un deporte…).

3. Levanta una muralla contra las interrupciones de otros…

Desactiva los avisos de correos electrónicos y mensajes de WhatsApp: que seas tú quien decida cuándo consultarlos. Más de lo mismo con los chats de Facebook o Gmail: si quieres aprovechar el tiempo, mantén todo cerradito y apagado. Si recibes una llamada personal que no es urgente, explica que estás trabajando y que podrás hablar más tarde: lo mismo que harías si estuvieras en una oficina.

4. ¡…y también contra las interrupciones voluntarias!

Y es que estas son las peores. De repente se te ocurre que podrías consultar el WhatsApp, ya que tienes desactivados los avisos, por si te han escrito algo importante. O que vas a darte una vuelta rápida por Facebook y Twitter, solo por si tienes algún mensaje directo. O que te apetece un poco de chocolate. O que hace diez minutos que no consultas tu correo electrónico. Y en cuanto se te ocurre cualquiera de esas cosas, ya no puedes evitar detener el trabajo para llevarlas a cabo. Al final, una jornada de cuatro horas se convierte en una serie de pequeños momentos si eliminamos el tiempo dedicado a todas estas tareas. Por eso hay que ponerse serio: por ejemplo, puedes poner el móvil en un sitio cercano, pero al que no alcances sin levantarte (así no perderás ninguna llamada importante, pero no cederás a la tentación de consultarlo con frecuencia).

5. Evita posponer en exceso

Ya lo decía Larra en su conocido artículo «Vuelva usted mañana». A veces tendemos demasiado a posponer. Y muchas veces no es por ningún motivo de peso, sino simplemente por pereza. Es más cómodo pensar «lo haré luego» que hacerlo. Pero, a menudo, hacerlo más tarde quita más minutos que hacerlo ahora. Pensemos, por ejemplo, en la respuesta a un correo electrónico. Si acabas de leerlo, tardarías X en responderlo. Pero si lo dejas para más tarde, además de tener que anotarlo para que no se te olvide, tendrás que emplear un tiempo en releerlo antes de responder. Siempre es mejor solucionar las cosas cuando las tienes frescas en la cabeza.

6. Motívate con «premios» y momentos de descanso

Es más fácil ir alcanzando pequeñas metas que mantenerse activo y concentrado durante seis u ocho horas seguidas. Por eso, es positivo que establezcas tus propias normas y construyas tu «juego» de esfuerzos y recompensas. Por ejemplo, si te apetece un café, fuérzate a no levantarte a prepararlo hasta que termines la página en la que estás trabajando. O tómate un descanso de cinco minutos cada hora en punto para jugar un poco al Candy Crush. Una fragmentación disciplinada del tiempo es positiva y te ayudará a rendir más en tus momentos activos.

CC by 2.0 (author: Britt Selvitelle)

CC by 2.0 (author: Britt Selvitelle)

7. No seas un «7- Eleven»

No trabajes las veinticuatro horas del día ni los siete días de la semana. Es crucial que te olvides del trabajo durante un par de días al igual que hacen las personas que trabajan en una oficina. Si estás siempre disponible para tus clientes o aprovechas cualquier momento libre para avanzar, serás más susceptible de verte superado por el trabajo. Ponte una hora límite por las tardes y respeta los fines de semana: verás como, cuando llegue el lunes o la mañana siguiente, lo agradecerás.

8. Haz listas y planifica tus jornadas

Aunque suene a consejo de «técnicas de estudio» del cole, apuntar las tareas pendientes es la única forma de no olvidar nada y es una de las principales reglas de coaching personal y profesional. Y, para que las tareas pendientes no se arrastren eternamente de unas listas a otras, es útil hacer, al menos, dos: una lista con las tareas inmediatasque se podrán solucionar en las próximas jornadas de trabajo y otra con las tareas atemporales o a medio plazo, las que no se van a solventar inmediatamente.

Al empezar cada jornada, dedica unos minutos a repasar tus listas y ponerte objetivos realistas sobre las tareas que completarás ese día. Así no te frustrarás cuando queden cosas por hacer al final de la jornada.

9. Apunta las horas que dedicas a cada proyecto

Si tienes varios clientes o proyectos, no está de más que lleves un registro del tiempo que has empleado en ellos. Sí, sería como «fichar» en tu propia casa. Te vendrá bien a la hora de ajustar mejor los futuros presupuestos, ya que te servirá para valorar el coste real de un trabajo o para replantear el proceso de los que te quiten demasiado tiempo.

10. Consulta a colegas de trabajo

Es otra de las carencias que señalan los freelances: echan de menos poder pedir opinión a un compañero para reafirmar una decisión o simplemente charlar unos minutos para comentar algo que les ha ocurrido con un cliente. Solvéntalo, si es posible, contactando con personas de tu ámbito (antiguos compañeros de trabajo o de clase, autónomos que se dedican a los mismo que tú…) Es un alivio sentirse comprendido y escuchado. El contacto humano te da energía para seguir.

CC by 2.0 (author: Tom Baugis)

CC by 2.0 (author: Tom Baugis)

101 Funny Knock Knock Jokes

[Source: http://www.therackup.com/2013/05/14/funny-knock-knock-jokes/]

For more Riddles and Jokes: goodriddlesnow

RainbowDash_knock

101 Funny Knock Knock Jokes

1. Knock knock… Who’s there? Little old lady… Little old lady who?… Hey, I didn’t know you could yodel!

2. Knock knock… Who’s there?… Interupting Cow. Interup… MOOOOO!

3. Knock knock… Who’s there? I eat mop. I eat mop who?

4. Knock knock… Who’s there? To… To who? To whom.

5. Knock Knock… Whos there? Alzheimer’s Patient. Alzheimer’s Patient who? Knock Knock.

6. Knock Knock… Who’s there? Tank… Tank who? You’re welcome

7. Knock knock… Who’s there? Cash… Cash who? No thanks, but I’ll take a peanut if you have one.

8. Knock knock… Who’s there? Claire… Claire who? Claire the way, I’m coming through!

9. Knock knock… Who’s there? Yeah… Yeah who? Easy there cowboy!

10. Knock knock… Who’s there? Dwayne… Dwayne who? Dwayne the bathtub, I’m dwowning!

11. Knock knock… Who’s there? Doris… Doris who? Doris locked, that’s why I’m knocking!

12. Knock knock… Who’s there? Banana. Banana who? Knock knock… Who’s there? Banana. Banana who? Knock knock… Who’sthere? Orange. Orange who? Orange you glad I didn’t say banana?

13. Knock knock… Who’s there? Nana… Nana who? Nana your business.

14. Knock knock… Who’s there? Lettuce… Lettuce who? Lettuce in it’s cold out here.

15. Knock knock… Who’s there? A little old lady… A little old lady who? Oh! I didn’t know you could yodel.

16. Knock knock… Who’s there? Olive… Olive who? Olive you!

17. Knock knock… Who’s there? Owls… Owls who? Yes, yes they do.

18. Knock knock… Who’s there? Oink oink… Oink oink who? Make up your mind, are you a pig or an owl?!

19. Hey, do you think you will you remember me in a few minutes? Yes… Knock, knock… Who’s there? Hey, you didn’t remember me!

20. Knock knock… Who’s there? Somebody too short to ring the doorbell.

21. Knock knock… Who’s there? Annie… Annie who? Annie body home?

22. Knock knock… Who’s there? Madam… Madam who? Madam foot is caught in the door!

23. Knock Knock… Who’s there? Alex… Alex who? Alex the questions round here!

24. Knock knock… Who’s there? Etch… Etch who? Bless you!

25. Knock knock… Who’s there? Ivor… Ivor who? Ivor you let me in or I`ll climb through the window.

26. Knock knock… Who’s there? Kent… Kent who? Kent you tell by my voice?

27. Knock knock… Who’s there? Atch… Atch who? Bless you!

28. Knock knock… Who’s there? Isabel… Isabel who? Isabel working? I had to knock.

29. Knock knock… Who’s there? Boo!… Boo who? Don’t cry it’s only a joke!

30. Knock knock… Who’s there? Mary… Mary who? Mary me and I’ll love you forever!

Sheldon_knocking

31. Knock knock… Who’s there? Luck… Luck who? Luck through the keyhole and you’ll find out!

32. Knock Knock… Who is there? Broken pencil… Broken pencil who? Ah never mind. its a pointless joke.

33. Knock knock… Who’s there? Viper… Viper who? Viper nose, it’s running!

34. Knock knock… Who’s there? Dee… Dee who? Dee-licious cookies for sale!

35. Knock knock… Who’s there? Honey bee… Honey bee who? Honey bee a dear and get me a beer.

36. Knock knock… Who’s there? A herd… A herd who? A herd you were home, so I came over!

37. Knock knock… Who’s there? Repeat… Repeat who? Who Who!

38. Knock knock… Who’s there? Figs… Figs who? Figs the doorbell, it’s broken.

39. Knock knock… Who’s there? Agatha… Agatha who? Agatha toothache. Do you have an athpirin?

40. Knock knock… Who’s there? Keith… Keith who? Keith me, my thweet printh, but look out for my looth tooth

41. Knock knock… Who’s there? Amos… Amos who? A mosquito.

42. Knock knock… Who’s there? Otto… Otto who? Otto know. I think I’ve got amnesia.

43. I know a great knock knock joke… Ok, tell me… All right. You start… Ok, knock knock… Who’s there?

44. Knock knock… Who’s there? Baby Owl… Baby Owl who? Baby Owl buy you anything you want, just let me in! It’s freezing out here!

45. Knock knock… Who’s there? Sarah… Sarah who? Sa-rah phone in there can use?

46. Knock knock… Who’s there? Toby… Toby who? Toby or not to be. That is the question.

47. Knock knock… Who’s there? Justin… Justin who? Just in the neighborhood, thought I would drop by.

48. Knock knock… Who’s there? Anudder… Anudder who? Anudder mosquito.

49. Knock knock… Who’s there? Usher… Usher who? Usher wish you would let me in!

50. Knock knock… Who’s there? Canoe… Canoe, who? Canoe come out and play?

51. Knock knock… Who’s there? Jess… Jess who? Jess me and my shadow.

52. Knock knock… Who’s there? Abbot… Abbot who? Abbot you don’t know who this is!

53. Knock knock… Who’s there? Alex… Alex who? Alex-plain later!

54. Knock knock… Who’s there? Ben… Ben who? Ben knocking For 10 minutes.

55. Knock knock… Who’s there? Ice cream… Ice cream who? Ice cream if you don’t let me in

56. Knock knock… Who’s there? Radio… Radio who? Radio not, here I come!

57. Knock knock… Who’s there? Ima… Ima who? Ima psychiatrist. I’m here ’cause you won’t open up!

58. Knock knock… Who’s there? Will… Will who? Will you open the door already?

59. Knock knock… Who’s there? Iowa… Iowa who? Iowa big apology to the owner of that blue car!

60. Knock knock… Who’s there? Noah… Noah who? Noah good place we can get something to eat?

tumblr_inline_n0gk193jmI1sowm6a tumblr_inline_n0gk1zuaLG1sowm6a tumblr_inline_n0gk36k4zv1sowm6a tumblr_inline_n0gk41c8Zs1sowm6a

61. Knock knock… Who’s there? Two knee… Two knee who? Two-knee fish!

62. Knock knock… Who’s there? Pete… Pete who? Pete-za delivery guy!

63. Knock knock… Who’s there? Shelby… Shelby who? Shelby comin’ round the mountain when she comes!

64. Knock knock… Who’s there? Dishes… Dishes who? Dishes the police! Come out with your hands up!

65. Knock knock… Who’s there? Hawaii… Hawaii who? I’m fine, Hawaii you?

66. Knock knock… Who’s there? Orange juice… Orange juice who? Orange juice going to let me in?

67. Knock knock… Who’s there? Knee? Knee who? Knee-d you even ask?

68. Knock knock… Who’s there? Ice cream soda! Ice cream soda who? ICE CREAM SODA PEOPLE CAN HEAR ME!

69. Knock knock… Who’s there? Closure… Closure who? Closure mouth when you’re eating!

70. Knock knock… Who’s there? Wendy… Wendy who? Wendy wind blows de cradle will rock.

71. Knock knock… Who’s there? Eskimo Christian Italian… Eskimo Christian Italian who? Eskimo Christian Italian no lies. (Ask me no questions, I’ll tell you no lies)

72. Knock, knock… Who’s There? Woo… Woo who? Don’t get so excited, it’s just a joke.

73. Knock Knock… Who’s there? Dewey… Dewey who? Dewey have to go to school today?

74. Knock Knock… Who’s there? Radio… Radio who? Radio not here I come.

75. Knock Knock… Who’s there? Ken… Ken who? Ken you open the door, please?

76. Knock Knock… Who’s there? Wooden Shoe… Wooden Shoe who? Wooden Shoe like to know!?

77. Knock knock… Who’s there? Justin… Justin who? Justin time for dinner!

78. Knock Knock… Who’s there? Al… Al who? Al give you a kiss if you open this door!

79. Knock knock… Who’s there? Scott… Scott who? Scott nothing to do with you!

80. Knock knock… Who’s there? The Doctor… Doctor who? Exactly.

81. Knock Knock… Who’s there? Razor!… Razor who? Razor hands, this is a stick up!

82. Knock knock… Who’s there? The IRS. We are taking your house.

83. Knock knock… Who’s there? Anthem… Anthem who? You Anthem devil you!

84. Knock Knock… Who’s there? Arizona!… Arizona who? Listen buddy, Arizona room for one of us in this town!

85. Knock knock… Who’s there? Heart… Heart who? Heart to hear you, please speak louder!

86. Knock knock… Who’s there? Heidi… Heidi who? Heidi clare war on you.

87. Knock knock… Who’s there? Howl… Howl who? Howl you know unless you open the door?

88. Knock knock… Who’s there? Iran… Iran who? Iran over your mail box and garbage cans. Sorry bout that.

89. Knock knock… Who’s there? Ooze. Ooze who? Ooze in charge round here?

90. Knock knock… Who’s there? Dumbbell… Dumbbell who? Dumbbell doesn’t work so I had to knock.

91. Knock knock… Who’s there? Spain… Spain who? Spain to have to keep knocking on this door.

92. Knock Knock… Who’s there? Heaven… Heaven who? Heaven seen you in ages.

93. Knock knock… Who’s there? Tom Sawyer… Tom Sawyer who? I heard Tom Sawyer underwear.

94. Knock knock… Who’s there? Soup… Soup who? Superman. Duh!

95. Knock knock… Who’s there? Repeat… Repeat who? Who Who!

96. Knock Knock… Who’s there? B-4… B-4 who? Open the door B-4 I freeze to death!

97. Knock knock… Who’s there? Figs… Figs who? Figs the dang doorbell so I don’t have to keep knocking.

98. Knock knock… Who’s There? Nunya… Nunya Who? Nunya business. That’s who.

99. Knock knock… Who’s there? Tex… Tex who? Tex two to tango!

100. Knock knock… Who’s there? Nobel… Nobel who? No bell, that’s why I knocked!

101. Knock knock… Who’s there? Spider… Spider who? In spider what everyone says, I kinda’ like you!

[Cf. http://www.therackup.com/2013/05/14/funny-knock-knock-jokes/]

For more Riddles and Jokes: goodriddlesnow

Repost: Questa banconota spaventa tutta la Cina di Mayke Blok

QUESTA BANCONOTA SPAVENTA TUTTA LA CINA

di Mayke Blok

 

Possiedo una banconota cinese molto speciale. Vale solo dieci yuan, ma potrebbe essere l’oggetto più prezioso da me custodito. Su un lato della banconota c’è il volto del leader del partito comunista Mao Tse Tung. Si dice che Mao passasse ogni notte con una vergine diversa, giunta dalle campagne per proteggerlo dagli effetti del tempo.

Ma non è questo il motivo per cui è una banconota speciale. La cosa particolare è che in un paese con una crescita economica così veloce, e dove tutto è collegato ai soldi, soldi ed ancora soldi, nessuno è disposto ad accettare questo pezzo di carta. Praticamente non ha valore. E adesso capisco perché.

Mi trovavo in Cina, nel centro commerciale più grande di Shanghai, insieme ai miei compagni di viaggio olandesi e alcuni ragazzi cinesi. Stavamo mangiando una pizza a un Pizza Hut tarocco. Giunto il momento di pagare, tirammo tutti fuori i portafogli. Amy, una studentessa cinese che ci faceva da guida, prese i soldi raccolti e li portò alla cassa. Poco dopo tornò indietro con questa banconota. Arrivò esitando e ci disse che il ristorante non la accettava, perché era una banconotacattiva. Chiedemmo perché, ma lei non rispose. “Dopo, dopo,” disse. Quando chiese se qualcuno voleva la banconota, mi feci avanti.

A prima vista era un semplice biglietto da dieci yuan. Mao, una piccola rosa e il logo ufficiale del partito comunista da un lato, e un suggestivo paesaggio di montagna dall’altro. Osservando da vicino però, si notava che una delle scritte era in realtà un timbro, il cui contenuto all’epoca era a me incomprensibile. Amy me ne parlò di nuovo alcuni giorni dopo. In pratica, sulla banconota c’erano parole che non avrebbero dovuto stare lì. “Questo è il movimento anti-comunista,” disse lei, “la banconota dice che devi lasciare il partito per essere libero.”

 

In Cina, le proteste contro il Partito Comunista sono un affare a dir poco complicato. Se c’è una cosa che non bisognerebbe mai fare, nell’opinione comune, è disturbare la pace pubblica. E in Cina questo è un concetto abbastanza vasto. Comincia con Weibo, dove se vieni retwittato più di 500 volte con un messaggio considerato inappropriato dal partito, rischi la prigione. Ogni forma di protesta può essere soppressa, e spesso punita severamente. E io me ne stavo lì con quella banconota da dieci yuan in mano, che mi diceva di lasciare il partito.

In Cina non feci molti progressi con le mie ricerche. Nessuno sembrava disposto a discuterne o a darmi più di qualche vaga informazione, così ritentai una volta tornati in Olanda. Primo obiettivo, avere una traduzione del messaggio. Qual era il significato esatto di quei caratteri? Decisi di fare un giro nella Chinatown di Amsterdam.

In una giornata nebbiosa, dopo esserci passata davanti una decina di volte, entrai in un centro di agopuntura. Dietro il bancone trovai un signore sulla quarantina, in camice bianco. Dietro di lui erano allineate decine di barattoli, tutti con scritte in cinese. Gli raccontai la mia storia—un ristorante non aveva accettato la banconota e io non sapevo il perché—per poi passargli i dieci yuan. Prese la banconota e la osservò. Dopo essersela rigirata tra le mani commentò, “la banconota non va bene. È un movimento contro il Partito Comunista Cinese, Falun Gong. Non va bene per niente.” Non volle aggiungere altro, così lo ringraziai e me ne andai.

Quindi si trattava del movimento Falun Gong. Per avere conferma entrai in un ristorante. Mi accolse un altro signore, che dopo aver inforcato gli occhiali da lettura fissò la banconota per un po’. Mi guardò e disse, “queste? Queste sono solo regole. Regole del partito comunista.” Mi ridiede il biglietto da dieci e prese a raccontare delle sue vacanze in Cina e del fatto che sotto Natale non avessero mai molti clienti. Era evidente, non voleva parlare della banconota.

Questa è la traduzione del timbro passatami dal sinologo Stefan Landsberger dell’Università di Leiden:

Quanti profeti ci hanno avvisato

L’umanità va incontro a un grande degrado

Esci dal Partito Comunista Cinese

E aspetta il giorno in cui la Grande Legge riporterà la pace.

[n.d.t.: 多少先知留预言 – 人类今日有劫难 – 退出中共党团队 – 善待大法保平安

duō shào xiānzhī liú yùyán – rénlèi jīnrì yǒu jiénàn – tuìchū zhōnggòng dǎng tuánduì – shàndài dàfǎ bǎo píng’ān]

La Grande Legge è la Dafa, la parte teoretica della Falun Gong, e una breve ricerca online mi ha permesso di capire che la mia banconota non era un fenomeno isolato. Il movimento della Falun Gong è stato introdotto in Cina a inizio degli anni Novanta come disciplina spirituale, ottenendo una popolarità che finì per disturbare il Partito Comunista. Nel 1999, sempre più esponenti del partito comunista cominciarono a considerarlo un “culto malvagio” che disturbava la pace, e molti seguaci finirono in prigione o nei campi di detenzione e subirono torture fisiche e psicologiche. Contemporaneamente, il governo cinese avviò una propaganda in radio, TV e giornali per denigrare il movimento.

Dal 2006 circola la notizia che gli organi dei membri della Falun Gong siano venduti nel mercato nero cinese. Oggi, tutto ciò che ha a che vedere con il movimento viene censurato, e persino le ambasciate cinesi sembrano coinvolte nel controllo della Falun Gong tra i connazionali all’estero. Forse questo spiega le reazioni dei due uomini a Chinatown.

La banconota in mio possesso è stata stampata nel 2005, e dall’apposizione del timbro ha girato per la Cina senza finire nelle mani del partito. Le banconote più recenti recanti quel timbro risalgono al 2011. Mi chiedo se da qualche parte, in una località segreta della Cina, qualcuno continui ad apporre il timbro. Mao, una rosa, un paesaggio di montagna e uno slogan di protesta.
Tutt’altro tipo di banconote:

Soldi sporchi

Repost: Freelance sì, #coglioneNo, il grido del giovane creativo – Il Fatto Quotidiano

Repost: Freelance sì, #coglioneNo, il grido del giovane creativo – Il Fatto Quotidiano.

Freelance sì, #coglioneNo, il grido del giovane creativo

di  | 13 gennaio 2014

“Sei giovane e per questo lavoro non c’è budget”. “Ti sto dando una grande occasione di visibilità”, e altre frasi ancora che un freelance o un wwworkers s’è sentito ripetere mille e più volte.

Finalmente c’è qualcuno che è riuscito a mettere in video e in rete – in modo ironico, scanzonato, ma tagliente, immediato – la frustrazione di migliaia di giovani (e anche meno giovani, aggiungerei) freelance costretti a progetti sperimentali, giornate prova, lavori non retribuiti. Senza tutele, senza obblighi per colui o colei che decide di assoldare il freelance (spesso si tratta anche di aziende). Finalmente una campagna di sensibilizzazione uscita in queste ore sta spopolando online e ci costringe ad una riflessione anche offline. A realizzarla, attraverso tre video subito diventati virali, è il Collettivo Zero, costituito da Niccolò Falsetti, Stefano De Marco e Alessandro Grespan.

Così il lavoro di un idraulico, di un giardiniere e di un antennista vengono paragonati ai lavori creativi e intellettuali, e la classica risposta che spesso il freelance si becca abitualmente stride e non poco applicata a queste tre professioni. Tre video e un passaparola sui social network al grido di #coglioneNo (questo l’hashtag battezzato), per una campagna di rispetto e sensibilizzazione del lavoro creativo“#coglioneNo è la reazione di una generazione di creativi alle mail non lette, a quelle lette e non risposte e a quelle risposte da stronzi. È la reazione alla svalutazione di queste professionalità anche per colpa di chi accetta di fornire servizi creativi in cambio di visibilità o per inseguire uno status symbol. È la reazione a offerte di lavoro gratis perché ci dobbiamo fare il portfolio, perché tanto siamo giovani, perché tanto non è un lavoro, è un divertimento”, si legge nel manifesto.

I lavori a cui la campagna si richiama sono i più vari e attingono nel “sottobosco” della creatività digitale, in quel campo indefinito del lavoro intellettuale: si parla di arte, comunicazione, social network, siti web, indicizzazione sui motori di ricerca. Un amalgama indistinta che cerca di (soprav)vivere, con  una difficoltà enorme, senza regolamentazioni e rispetto del lavoro. E in tutto questo scenario così complesso ci sono anche le finte partite Iva, arruolate (e anche in questo caso spesso non pagate) da parte di privati e aziende.

Così scrisse Alberto Arbasino in un pezzo uscito nel 2010 su Repubblica: “Forse è un retaggio dei tempi quando il letterato veniva trattato come lacchè. Certamente, però, ogni giorno viene richiesto di fare qualche lavoro gratis. Presentando, presenziando, parlando, scrivendo. Per enti, sistemi, organismi, reti, strutture, talmente signorili e fini che chiedono un lavoro professionistico a un professionista. Ma lo vogliono gratis”. Comunque il messaggio del collettivo è chiaro, e sta già facendo il giro della rete. Così viene precisato sul sito: “Vogliamo unire le voci dei tanti che se lo sentono dire ogni volta. Vogliamo ricordare a tutti che siamo giovani, siamo freelance, siamo creativi ma siamo lavoratori, mica coglioni”. Servirà a sensibilizzare l’opinione pubblica e certa politica autoreferenziale e cieca rispetto a queste prassi consolidate?

Merry Xmas from One Sec

Scaldatazze USB - USB powered Cup Warmer - Calentador de tazas por USB - Tassenwärmer mit Stromversorgung über USB - Chauffe-tasse alimentation USB - 杯子的加热器
Scaldatazze USB – USB powered Cup Warmer – Calentador de tazas por USB – Tassenwärmer mit Stromversorgung über USB – Chauffe-tasse alimentation USB – 杯子的加热器

Il mio compleanno è passato in un battito di ciglia (è stato ieri). Ho ricevuto un regalo che ritengo estremamente utile. Credo che ogni traduttore dovrebbe averne uno, perché è veramente ciò che serve in quelle notti gelide spese a lavorare fino a notte fonda. {Ho inserito una foto, così potete vedere.} A proposito! E’ quasi arrivato il momento di scartare tutti i regali che se ne stan sotto l’albero. Eh sì, è Natale!!! Perciò, oggi voglio solamente augurarvi tutto il meglio che c’è. 

✦✧✧✦

My birthday went by in the blink of an eye (it was yesterday). I received a very useful present. I think every translator should get one because it would help you in those cold nights spent working until late night. {I put a picture, so you can see it.} By the way, it’s almost time to unwrap all the presents under the Christmas Tree. Yep, it’s Christmas Time!!! So… Today I just want to wish you all the best.

✦✧✧✦

61317_574709662555260_1833703080_n

Buon Natale!

Merry Christmas!

¡Feliz Navidad!

Fröhliche Weihnachten!

Joyeux Noël!

圣诞快乐!(Shèngdàn kuàilè)

メリークリスマス!(Merīkurisumasu)

С Рождеством Христовым!

Pusheen at Christmas Time - http://pusheen.com/
Pusheen at Christmas Time – http://pusheen.com/

✦✧✧✦