Che lavoro facevi? Le traduzioni?

La gentilissima Chiara, traduttrice ed interprete in italiano e spagnolo, mi ha menzionato in questo interessante articolo sulla figura del traduttore e l’incoerenza che ruota intorno alla [nostra] professione. Grazie! 🙂

Diario di una traductora

Purtroppo è così che molte volte viene definito il mio lavoro. O meglio, il mio non-lavoro, il qualcosa che faccio per guadagnarmi qualche spicciolo mentre sono a casa.

Quando, a chi chiede informazioni riguardo la mia professione, dico: “Sono traduttrice”, la risposta automatica che esce dalle bocche delle persone è: “Ahhh, fai le traduzioni insomma”. Come se fosse un corso di spinning in palestra. Bè no, forse quello è ben più importante per mantenere la linea.

Io mi irrigidisco, sfodero il mio sorrisino tirato, e cambio discorso.

Il problema non è che le persone classifichino il nostro lavoro come tale per farci un dispetto, ma perché non hanno la più pallida idea di che cosa sia, di cosa comporti un buon testo tradotto, di quanto lavoro e sforzo ci voglia per creare una traduzione da uno scritto che a volte, ahimè, risulta quasi incomprensibile nella lingua sorgente.

Da qui ne deriva la relativamente…

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